Nella Creuse, l'eredità dei pittori del Diciannovesimo secolo per far riviere una zona rurale
Intorno ai villaggi creusani di Crozant e Fresselines c’è il cuore della "Valle dei pittori". Le amministrazioni locali stanno lavorando per far rivivere questa regione dimenticata, una zona rurale dove le sfide per creare una vera offerta turistica sono diverse.
Crozant, Fresselines (Francia)
"No, la Creuse non è un buco, è un fiume!” esclama Catherine Defemme, vicepresidente del Consiglio dipartimentale. Chi pensa che nella Creuse non ci sia nulla si sbaglia: al confine con l'Indre si trova la Valle dei Pittori, i cui paesaggi hanno ispirato molti artisti del Diciannovesimo secolo. Sul lato della Creuse, la comunità di comuni del Pays Dunois, con i villaggi di Crozant e Fresselines, rappresenta il cuore della valle.
Dimenticata nel corso del Ventesimo secolo, la Valle dei Pittori è tornata a suscitare la curiosità delle collettività negli ultimi anni. Il progetto di valorizzazione della valle, lanciato dai dipartimenti della Creuse e dell’Indre, risale al 2000. Ma la vera e propria comparsa della nozione di "Valle dei Pittori" risale all'inizio degli anni 2010, in particolare con l'apertura del Centro di Interpretazione di Crozant nel 2014.
Il dipartimento della Creuse vuole creare una vera e propria destinazione turistica e ha ricevuto, per andare in questa direzione, una sovvenzione di oltre 108.000 euro dall'Unione europea (FESR) per la promozione di progetti sull'insieme dei siti. I lavori di ristrutturazione degli edifici del Centro di Interpretazione e dell'Espace Monet-Rollinat di Fresselines sono stati finanziati anche con il programma europeo LEADER, che sostiene lo sviluppo rurale.
"Far camminare le persone nei dipinti”
Tra il 1830 e il 1930, tra i 500 e i 600 artisti, tra cui Monet, Guillaumin e Picabia, si sono recati nella Valle della Creuse per cercare ispirazione. La maggior parte di loro è finita nel dimenticatoio. Durante il periodo impressionista, la valle conobbe il suo periodo d'oro, diventando una tappa importante nella pittura di paesaggio.
Eppure c'è un paradosso: nella Creuse ci sono pochissime opere originali di questi grandi pittori. "Abbiamo dovuto costruire un'offerta culturale e turistica sapendo di non avere i dipinti degli artisti", spiega Pierre Veysseix, direttore dei siti turistici del Pays Dunois.
Così, dei 23 dipinti che Claude Monet ha realizzato a Fresselines, solo tre o quattro sono rimasti in Francia; gli altri sono per lo più nei principali musei della costa orientale degli Stati Uniti. Questi dipinti corrispondono alla prima serie di Monet, realizzata nella primavera del 1889.
Ma se la Creuse non ha i quadri, ha il decoro: "Possiamo far camminare le persone nei quadri", dice Pierre Veysseix. I turisti possono così seguire due percorsi interpretativi, uno a Crozant, intitolato "Sentier des peintres" (Sentiero dei pittori), l'altro a Fresselines, denominato "Dans les pas de Monet" (Sulle orme di Monet), perché dedicato al padre degli impressionisti. "Se ti siedi e guardi il paesaggio, capisci perché i pittori sono venuti!", dice Marianne, una turista di ritorno dal Sentiero dei pittori.
L'altra attrazione di Crozant è la fortezza medievale, o meglio le rovine rimaste, che si affacciano sulla confluenza dei fiumi Creuse e Sédelle, offrendo una vista spettacolare. Inoltre, nel centro del villaggio, si trova il Centro di Interpretazione, situato nell'ex Hôtel Lépinat, una locanda che nel Diciannovesimo secolo ha accolto artisti, tra cui Armand Guillaumin, figura di spicco di Crozant.
Per organizzare le mostre, "il centro di interpretazione vive delle collezioni private", spiega Tiphaine Hirou, mediatrice culturale dell'Hôtel Lépinat. Molti dipinti sono prestati da privati o donati da artisti locali. In più, i municipi di Crozant e Fresselines, pieni di tele lasciate da vari pittori, sembrano piccoli musei.
Appuntamento con il successo
Promuovendo il territorio, le amministrazioni locali intendono ovviamente sviluppare l'economia locale. La Valle dei Pittori è quindi uno dei protagonisti della Creuse, messa in avanti nelle campagne pubblicitarie nazionali. E i visitatori rispondono: l'Hôtel Lépinat ha registrato 6.689 visitatori nel 2021 e 6.854 per l'Espace Monet Rollinat, numeri in aumento rispetto agli anni precedenti.
Anche Tiphaine Hirou ha notato un aumento delle presenze dopo il Covid e i successivi lockdown: "I turisti cercano luoghi meno affollati". Per esempio, nel 2020, il flusso economico derivato dal turismo nella Valle dei pittori (lato Creuse) è stato di 6,3 milioni di euro (fonte ORTL/ADRT23).
I negozianti di Crozant e Fresselines sono piuttosto entusiasti. In una regione in cui la maggior parte dei visitatori arriva tra maggio e settembre, tutte le attività turistiche sono ben accolte.
Maria, che da 21 anni gestisce L'Éclat de Soleil, l'unico bar rimasto nel centro di Crozant, è piuttosto soddisfatta. Tra amanti dell'arte ed escursionisti, la sua clientela è molto varia. "Non siamo a pieno regime tutti i giorni, le persone vengono molto nei fine settimana e in luglio/agosto, ma gli sforzi delle amministrazioni locali e la campagna di pubblicità hanno fatto conoscere la nostra Creuse, è fantastico!".
Cécile e Aldert, proprietari dell'Hotel du Lac, sulle rive della Creuse, sono dello stesso parere: "È molto bello, dà alla zona un'identità che mancava davvero. C'è una coerenza che spinge le persone a restare". La prova è che l'hotel è al completo questo fine settimana.
Seconda fase del progetto: "Strutturazione dell'offerta ricettiva e ristorativa”
Se l'offerta culturale è presente, lo sviluppo economico è ancora lontano. La maggior parte degli attori locali fa la stessa osservazione: il progetto è in una fase intermedia. Secondo Catherine Defemme, responsabile dell'accoglienza, dell'attrattività e della cultura presso il Consiglio dipartimentale, le amministrazioni locali devono fare un passo in più ed entrare in una "fase operativa". "È facile vendere un'immagine, ma quello che poi la gente trova deve essere all'altezza delle aspettative. E al momento è vero che non ce la caviamo bene in termini di alloggi/ristoranti. Dobbiamo lavorare su questo aspetto dell'accoglienza".
"Per far sì che le persone vengano, bisognerà strutturare l'offerta di alloggi e ristoranti", conferma Pierre Veysseix. Secondo lui, in questa zona della Creuse "manca una cultura turistica". Cita, ad esempio, la raccolta dei rifiuti o la manutenzione dei sentieri, che a volte sono troppo irregolari in piena estate.
Tiphaine Hirou ritiene, inoltre, che la regione non sia abituata al turismo e si rammarica, ad esempio, del fatto che il Sentiero dei pittori è stato chiuso alle auto solo da un anno. Ricorda anche i giorni in cui i pochi ristoranti della zona erano chiusi lo stesso giorno. "Qui la gente è abituata a fare la stagione, solo che oggi abbiamo sempre più turisti che vengono in autunno e in primavera. [...] La difficoltà sta nel trovare un equilibrio per tutti".
Il sindaco di Crozant, Didier Lavaud, è consapevole di queste sfide. "Per il momento non abbiamo la capacità di trattenere le persone per più di un giorno, abbiamo molti turisti di passaggio". Lavaud conta sul progetto di sviluppo del centro cittadino per rivitalizzare il suo villaggio di appena 500 abitanti, sparsi in decine di piccole frazioni, e dove non esiste più un panificio. Per lui, il potenziale turistico di Crozant è l'unico modo per mantenere vivo il villaggio: "Crozant è autentico e naturale, e questo è ciò che la gente vuole. Sta a noi far sì che le persone vengano e che se ne vadano soddisfatte”.
Un altro importante progetto di ristrutturazione a Crozant è l'Hotel des Ruines, ai piedi dell'antica fortezza. Abbandonato per diversi anni, potrebbe finire per assomigliare alle rovine di cui porta il nome. L'idea della riqualificazione è stata lanciata, resta da vedere cosa verrà fatto. Ciò che è certo è che saranno necessarie pazienza e tenacia per portare a compimento queste iniziative, che senza dubbio riveleranno il potenziale ancora non sfruttato e inesplorato della Valle dei Pittori.